SCEGLIERE I GIUSTI MATERIALI PER TUTELARE LA SALUTE DELL’IMPIANTO. 

VIGNETI

Quando si procede alla realizzazione di un nuovo impianto, è necessario porre sempre molta attenzione affinché i materiali scelti siano tecnicamente validi per la tipologia di impianto progettato, valutandone non solo resistenza e durata, ma anche funzionalità e compatibilità con i sistemi di lavorazione. 

Caratteristiche fondamentali soprattutto per i sostegni orizzontali, cioè i fili che contengono la chioma, e per gli ammortizzatori, elementi elastici montati sul palo di testata che, collegati ai fili metallici, ne consentono il movimento. 

Anche in questo campo, il Consorzio Agrario di Treviso e Belluno offre soluzioni all’avanguardia grazie alle partnership con brand di assoluto riferimento del settore, capaci di offrire sistemi innovativi e in grado di rispondere alle esigenze di una viticoltura moderna ed orientata al rispetto dell’ambiente. 

Filo Inox 

Chi opera in agricoltura ha dovuto imparare a districarsi tra diverse tipologie di fili: filo inox, filo di altre leghe, fili rivestiti, fili plastici ecc. 

Oggi i tecnici del Consorzio Agrario consigliano di affidarsi al filo inox, prodotto di qualità che garantisce ottime prestazioni. Come per tutti gli altri materiali usati nel vigneto, anche il filo inox esiste in varie tipologie: dalla distinzione fra AISI 304 detto lucido e AISI 302 detto opaco, alle caratteristiche di maggiore o minore inossidabilità date dalla quantità di Nichel e Cromo presenti. Parametro molto importante, e da tenere sempre in massima considerazione, è il carico di rottura del filo, che si esprime in Newton/mm2 (poi convertito in Kg/diametro). In particolare, il Consorzio Agrario di Treviso e Belluno propone un filo inox con carico di rottura di 1.700/1.900 N/mm2, (pari a 620 Kg su diametro di 2,00 mm). 

In commercio esistono fili inox AISI 304/302 con carichi di rottura nettamente più bassi (1.400/1.600 N/mm2) che, però, non garantiscono le stesse prestazioni di affidabilità. 

Sul mercato si trovano anche fili con contenuti di Nichel e Cromo più bassi, che rendono meno inossidabile il filo; come Consorzio Agrario proponiamo la LegaInox, un ottimo compromesso per chi vuole spendere un po’ meno e avere un filo di buona qualità e resistenza (ma deve essere sempre dichiarato che il prodotto non è AISI 304/302). 

Altri aspetti su cui porre l’attenzione sono, infine, l’allungamento – che negli inox deve essere al massimo del 2% – e la rugosità: minore è il valore, minore è l’attrito sui pali, garantendo così la preservazione dei materiali. 

Il nuovo ammortizzatore “CRIK” 

La gestione della chioma nel vigneto è una pratica sempre più importante, un sistema moderno assicura una migliore condizione di sanità sia delle piante che dell’uva. 

Vignetinox, azienda partner del Consorzio Agrario di Treviso e Belluno e da sempre molto attenta allo sviluppo di nuove tecnologie per la viticultura, in occasione della Fiera di Santa Lucia di Piave 2022 ha scelto proprio lo stand del Consorzio per presentare un nuovo ammortizzatore dotato di rullino: “CRIK”. 

Ma qual è la novità di questo ammortizzatore? «L’innovazione in questo caso sta tutta nel rullino – spiega Claudio Bortolussi, titolare Vignetinox – La base tecnologica dell’ammortizzatore resta invariata, è un sistema a molle che permette di mantenere la coppia di fili mobili sempre in tensione e, allo stesso tempo, è facile da movimentare per “pettinare” le piante. Molti viticoltori ed impiantisti, però, lamentavano difficoltà nella regolazione di due fili contemporaneamente; con il nostro nuovo CRIK, grazie ad un sistema autobloccante a ruota dentata inclinata, si possono mettere in tensione i fili di coppia separatamente l’uno dall’altro, senza più fermi per bloccare il rullino all’ammortizzatore». 

Un prodotto innovativo che agevola ancora di più la gestione ottimale della vegetazione. 

A cura di: Alessandro Piccin, Responsabile Vigneti